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vendola_2Obiettivo Energia 2020: quali protagonisti

 Sul tema delle energie rinnovabili serve un quadro di regole certe, ma mancano gli interlocutori. Intervenendo al convegno “Obiettivo Energia 2020: quali protagonisti”, organizzato alla Fiera del Levante di Bari, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola (nella foto a sinistra), ha denunciato il difficile contesto in cui si trova la sua regione in materia di politiche energetiche. “Nello strumento di pianificazione – ricorda Vendola, che è anche coordinatore della piattaforma dell'Unione Europea per il monitoraggio sui cambiamenti climatici – avevamo indicato delle soglie convinti del fatto che non si può promuovere l’industria energetica senza tenere debitamente in conto le caratteristiche geomorfologiche, orografiche, produttive, sociali e civili del nostro territorio”.

Per esempio, in Puglia è stata elaborata una normativa la quale stabilisce che per una centrale a biomasse il 40% della materia prima deve essere reperita nel raggio di 70 km da dove è situata la centrale, in modo da evitare che si metta mano alle risorse naturali dei Paesi emergenti.

Io – ha spiegato Vendola – sono personalmente contro il ciclo delle biomasse quando si tratti di un grande ciclo industriale, perché il tema segnalato anche dalle Nazioni Unite è quello della spoliazione della vegetazione africana. Mentre penso che le biomasse, attraverso centrali di piccolissima taglia, possano essere uno strumento utile per l’auto-produzione e l’auto-consumo di energia nelle campagne”. Tuttavia, sottolinea Vendola, queste soglie fissate dalla Regione Puglia sono destinate ad essere superate senza un quadro di regole stabilite dall'alto. “Non posso immaginare che in Puglia si facciano 200mila megawatt di eolico o 5mila di fotovoltaico – ha dichiarato - avevamo ragionato su soglie di 300 MW di eolico e 400 MW di fotovoltaico ma naturalmente queste soglie sono destinate ad essere superate. Senza un quadro di regolamentazione dall'alto non posso dire al tecnico, in una condizione in cui la politica e la burocrazia hanno responsabilità dissociate, di non mettere la sua firma”. È una questione di regole, sottolinea Vendola: “come faccio - ha aggiunto – a bloccare procedure perfezionate dal punto di vista autorizzativo che riguardano impianti di centinaia e centinaia di megawatt nel fotovoltaico?” Secondo il governatore della Puglia, il tema vero “è provare a stoppare la crescita dell'industria energetica. Occorre convertire l'offerta stimolando un nuovo tipo di domanda, quella del semplice cittadino pugliese, del condominio, dell'ospedale e della scuola, che se dotate di impianto di autoproduzione energetica potrebbe abbattere la propria bolletta elettrica e contribuire all'implementazione della produzione di energia nella nostra regione”. Vendola evidenzia le potenzialità della cosiddetta mini-generazione distribuita dell'energia: “l’energia dell’auto-consumo e dell’auto-produzione è un’energia dolce, che non inquina, che fa risparmiare quattrini, forse per questo viene guardata con sospetto da chi pensa che l’energia sia soltanto un business speculativo”. Nel corso del dibattito il presidente della Regione Puglia ha anche parlato dell'innovazione nel campo dell'energia. “Nei laboratori di nanotecnologie ci sono già le simulazioni sul futuro. Il futuro sono i pannelli senza silicio, il minieolico. Si tratta di tecnologie versatili, perciò occorre investire sul rapporto fecondo tra Università, centri di ricerca e mondo dell’impresa, avendo un quadro di regole certe e la consapevolezza che la sfida dell’energia è legata all’organizzazione della democrazia
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